mercoledì 23 dicembre 2015

SWING: DIALOGO TRA BALLO E MUSICA


JAM!

Jump and Music

"Immaginate una sera d'inverno, fredda e nebbiosa. In una sala da ballo suona il miglior swing, Benny Goodman, Duke Ellington, Glen Miller. I ballerini ballano imperterriti al ritmo battuto dalla band quando a un certo punto il sassofonista fa un passo avanti e inizia a improvvisare, gli occhi puntati sul ballerino con il cappello rosso e la sua dama. Il ballerino loguarda, lo ascolta, capisce; il pubblico a bordo pista non riesce a staccare gli occhi dalla coppia e le orecchie dalla band, tutto è bellissimo, tutto è magico. I ballerini e il sassofonista sono un tutt'uno e con loro il resto della band. Ma cosa è successo? Come hanno fatto? Per quei tre minuti sono stati un tutt'uno! Semplice , si sono ascotati!"
 

Jump and Music è un progetto di NonSoloCharleston nato per unire la musica ed il ballo, i musicisti ed i ballerini attraverso un serie d’incontri sul quando, perchè ma soprattutto sul come è fatta la musica che balliamo. Come é fatto un brano musicale? Come faccio a prevedere una pausa? É vero che i musicisti improvvisano? Quando? Cosa vuol dire?
Sono tutte domande a cui cercheremo di dare una risposta.


venerdì 18 dicembre 2015

FESTIVAL SWING

C'è questo nuovo modo di girare il mondo: seguire i festival swing!

Come? Girando col bagaglio ridotto al minimo da una città all'altra seguendo le proposte (SWING PLAN IT!) e i consigli della comunità.

Molti ragazzi e non solo ragazzi, soprattutto stranieri, si spostano vagabondando da una location a un'altra.
Si cerca di fare il più possibile economia su vitto e alloggio, ospitandosi a vicenda e quando si può dividendo le spese di viaggio.

Il festival è un modo per conoscersi e programmare la prossima meta.... insomma tutto un giro di persone che oltre al ballo si conoscono e fraternizzano.

L'aspetto turistico è marginale, visto che si va a dormire tardissimo e, se si vuole partecipare alle lezioni, si è poi impegnati tutto il giorno, ma di sicuro le diverse culture si incontrano e, se affrontato con sano spirito cameratesco, si passa del buon tempo in compagnia.

Unico neo i prezzi che, vista la crescente domanda lievitano sempre più, creando un mercato esclusivo che richiede spesso  un abbigliamento di circostanza "à la page".

Consiglio: non date importanza alle cose che non contano (vestiti e accessori importanti), basta un dettaglio, una pettinatura "fatta in casa"; valutate attentamente i prezzi scegliendo chi rende accessibile l'evento  e spende un po' di parole per il lato non solo strettamente commerciale.

Infine non sempre i grandi nomi danno di più di ottimi professionisti che anche se meno conosciuti forse hanno più voglia di dare!




giovedì 17 dicembre 2015

SWINGING AROUND COLLECTIVE: SAC

Nato nel 2013 il SAC (acronimo di Swinging Around Collective) nasce a Milano con l'obiettivo di superare le barriere tra scuole che caratterizzano il mondo un po' aristocratico del lindy hop e un po' tradizionale del boogie woogie. Tutti gli stili insieme fuori dalle aule e fuori dal ritorno commerciale.

Non disturbano, non sporcano, si divertono e si fanno guardare diffondendo il ballo sociale nel modo più spontaneo e straordinariamente simile a quello originale.

Per mantenerlo come era, e per fare in modo che rimanga un gruppo neutrale e attivo, è indispensabile però che le nuove generazioni di ballerini partecipino apportando le loro energie fresche e innovative!

Per un anno 2016 di swing spontaneo, fresco e veramente nuovo!


L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono, persone in piedi, cielo, folla e spazio all'aperto

Regole di partecipazione eventi SAC
Le regole per partecipare agli eventi:
  1. Invitate agli eventi chi volete ma non esagerate, non deve diventare un rave!
  2. Birrette, vino e tanta acqua sono i benvenuti, ma assicuratevi di lasciare lo spazio pulito alla fine dell'evento.
  3. Autan, zampironi etc d'Estate sono una buona idea.
  4. Cercate di invitare a ballare quelli che non conoscono nessuno e rimangono timidi nell'angolo con la faccia spaesata. Se siete dei superballerini ricordate che eravate principianti anche voi una volta!
  5. Se vedete un passo che vi piace, chiedete alla coppia che lo ha fatto di insegnarvelo!
  6. Se qualcuno vi chiede come si fa un passo, siate gentili e investite 5 minuti del vostro tempo ad insegnarlo. Il sorriso di chi lo imparerà vi ripagherà ampiamente.
  7. Se arrivano i Ghisa si scappa facendo il passo "Shorty George"!
  8. Se fate un video ravvicinato ad una coppia prima di pubblicarlo chiedete loro il permesso. Nessun problema per foto di gruppo da lontano.
Agli eventi ci sarà una cassa con cavetto per ipod/smartphone. Portate la vostra canzone preferita!










venerdì 4 dicembre 2015

IMPARO LO SHIM SHAM

TUTTI QUANTI SHIM SHAM SHIMMY
Vi è mai capitato di vedere che improvvisamente in una pista da ballo o in una piazza, tutti scattano in piedi e al ritmo di 'Taint what to do' iniziano a fare gli stessi movimenti ... è probabile che si tratti dello Shim Sham!




Shim Sham 2015 - Milano Piazza San Babila -
Tweed Ride Avirex - Nonsolocharleston

Anche gli Hoppers hanno i loro balli in linea! Una sorta di Hullygully per i ballerini "vintage style".
Lo Shim Sham è una coreografia di lontane origini, la cui versione consolidata è quella insegnata dal ballerino, coreografo e maestro, Frankie Manning, mancato solo nel 2009, all'età di 94 anni (1914-2009).
Lo Shim sham è celebrativo: festeggia, ricorda, unisce.

I ballerini di lindy hop di tutto il mondo la conoscono e per impararla ci sono stage e molti tutorial on line.

La base musicale più utilizzata è Tain't What You Do - Jimmy Lunceford, più raramente The Shim Sham Song - Bill Elliott Swing Orchestra/Bill's Lucky Stars e Tuxedo Junction - Erskine Hawkins.


Per impararla è molto utile utilizzare la base originale, Bar Riff Instrumental, di Leonard Reed, che appunto è utilizzata nella sequenza che segue:





Paola Bruno 2015



Nel video che segue sono spiegati i passaggi più complicati e qualche variante:



Paola Bruno  2015

E infine ecco lo schema dei passi:

Ci sono sei frasi, ognuna composta da 4 sequenze da otto bit. Si inizia sempre in battere, sul numero 8.
Dopo le prime quattro frasi (chorus) si ripete il tutto un'altra volta ma sui break ci si blocca.
Dopo lo Shorty George si balla in coppia in libertà.
Per convenzione se qualcuno (il dj o un capogruppo) urla “Freeze” ci si deve bloccare, mentre alla chiamata “Slow motion” si deve rallentare!!

1: Right Shim Sham | Left Shim Sham | Right Shim Sham | SHIM SHAM BREAK
2: Crossover Right | Crossover Left | Crossover Right | Double Cross
3: Tack Annie | Tack Annie | Tack Annie | SHIM SHAM BREAK
4: Half Breaks | SHIM SHAM BREAK | Half Breaks | SHIM SHAM BREAK
5: Kick Boogie Back | Boogie Forward | Kick Bookie Back | Boogie Forward: Jump Boogie Back | Shorty George | Jump Boogie Back | Shorty George






La variante più strepitosa?




Per me questa qui....



mercoledì 2 dicembre 2015

VESTIRSI A TEMA SWING: CERCA IL TUO STILE

Identikit dell'hipster


C'è un mondo di parole che inizia con la "i": yuppies, hipster, yuccie, hippies create per definire appartenenze e differenze, il vestito c'è poco da dire, parla molto di noi.

In certi ambienti, spesso troppo formali l'aspetto detta legge, aimé...vi sentirete spesso "non perfetti"; questa sensazione di "non perfezione", che non è solo inadeguatezza nel proporsi esternamente ma forte pressione interna di crescita,  è a mio avviso prodotta (volutamente o meno) dal mondo "swing"... ciò nonostante qualche consiglio "datato" e spazio ai nuovi "swingers" e all'aria fresca che sono certa porteranno nella comunità!

Numero 1:
- rispettate il vostro ospite; se la serata è "di gala" o con "dress code" presentarsi in jeans e maglietta non ha senso. Se non vi piacciono questi ambienti nessuno vi obbliga a partecipare. Ci sono moltissimi raduni più informali.

Numero 2:

Il selvaggio (The Wild One) è un film drammatico del 1953
diretto da László Benedek con protagonista Marlon Brando
- non siate schiavi delle tendenze e usate il buon senso: sentirsi swing non significa "atteggiarsi" o "travestirsi".  L'abito è personale e cosa vostra.
Una buona soluzione è guardare delle vecchie immagine per assaporarne l'atmosfera, smussare le esagerazioni e ispirarsi per qualche particolare.



Swing Kids - Giovani ribelli (Swing Kids) è un film del 1993 diretto da Thomas Carter

Stessa soluzione è osservare l'abbigliamento utilizzato dai ballerini i nei raduni importanti.
Notate le varietà di stile!






Max Pitruzzella & Maeva Trunzer

Numero 3:
State andando a ballare, non a un party o a una sfilata di moda.

Per i ragazzi da evitare:
indumenti che non traspirano, asciugamanini penzolanti e sudati che sbatacchiano sul partner, e altre armi letali; ostentare situazioni da passerella in un ambiente dove l'idea è quella di ballare tra amici.

Ragazze:
Mettetevi a vostro agio e al vostro meglio, con le cose che più vi donano e con le quali vi sentite bene.

Nel 1932 Marlene Dietrich si presentò a una prima indossando dei pantaloni, criticatissima al momento, iniziò una nuova moda. Lei dichiarò di indossarli non per suscitare scalpore, ma semplicemente perché li trovava particolarmente comodi. 

Da evitare:
Nudità eccessive; scomode e poco adatte le pance nude e le camicette che scivolano da tutte le parti e soprattutto no ai tacchi a spillo!

Qualche chicca:
La cravatta anni trenta è larga e corta; il fermacravatte è un bell'accessorio.
Il gilet a doppio petto senza code piace.
Ragazze la cintura usata nei calzoni da Chanel era alta o media, alla maschietta, non sottile.
Ochei alle pettinature curate, sia maschili che femminili.


Se vi criticano la calzatura sportiva rassicuratevi con la Big Apple Routine di Keep Punching (1939).

Dove posso trovare l'abbigliamento più adatto:
A mio avviso, con la grande diffusione del mercato del vintage, si può risolvere col prêt-à-porter dei grandi magazzini, così come al mercato rionale; ci sono anche siti on line specializzati a cui potete ispirarvi(come DANCESTORE, VIVIEN OF HOLLOWAY , UNIQUE VINTAGESWING GEAR), in quasi tutti i festival ci sono bancarelle con articoli vari a tema.

Ci sono i raduni presso la Balera dell'Ortica, i Vintage Market come L'East Market, e i negozi specializzati nel vintage e nel retrò (Porta Ticinese e vicini).La Cappelleria Melegari è fornitissima per i copricapi, ma se ne trovano validi un po' dappertutto.

Se avete in "ballo" iniziative artigianali comunicatemelo che sarà lieta di pubblicarle!

sabato 28 novembre 2015

VOLETE PARTECIPARE E CONDIVIDERE IL VOSTRO "MODO" DI ESSERE SWING?


Per tutta la comunità ma soprattutto per le matricole milanesi...
raccogliamo

idee
proposte
curiosità
sensazioni...

raccontaci la tua esperienza. E importante!

Per rimanere nel tempo per dare sostanza manda una mail al mio indirizzo (paola@nonsolocharleston.com)  e pubblicheremo immagini, storie, proposte e idee...





giovedì 26 novembre 2015

PETTINATURE E TRUCCO VINTAGE - TUTORIAL e INDICAZIONI

Anni Cinquanta

COME MI DEVO PETTINARE PER ESSERE A TEMA NELLE SERATE SWING?



Anche questa è una domanda abbastanza classica di chi si affaccia a questo mondo.

Pettinatura e trucco.

La mia idea è che basta un bel rossetto, un fiore o un po' più di mascara. 

Ma per chi si diverte ad acconciarsi,  ci sono delle miss veramente invidiabili, soprattutto per i capelli.
Lo stile varia se volete avere un effetto anni Cinquanta, anni Trenta o anni Venti.

Risultati immagini per icona anni venti
Anni Venti


COSA CAMBIA?

Molto sinteticamente: 


Anni cinquanta: frangia arrotondata, coda di cavallo, rimmel. Guance molto colorate.


Anni Trenta: onde morbide, chignon sulla nuca, poco trucco, rossetto

Anni Venti: molte ondine, fronte scoperta, viso chiaro, occhi scuri.

Anni Trenta


Sul web molti i tutorial per gestire i propri capelli al meglio; di seguito UNO DEI MIEI PREFERITI.



Non trascurate l'idea di un taglio alla maschietta, Chanel insegna, per essere sempre a posto in ogni occasione.


Anni Cinquanta



Coco Chanel  pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel (1883 – 1971), è stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo. (wikipedia)

Risultati immagini per coco chanel



SCARPE DA SWING - MILANO

Riprendendo le indicazioni date a lezione, molto dipende dalle condizioni del pavimento, alla quantità di umidità e dalle evoluzioni che siete soliti fare...



Il ballerino di Balboa = Nice shoes


...ma in generale consiglio di usare scarpe con una suola che non faccia attrito. Importante non solo per muoversi agevolmente ma anche per evitare pericolose distorsioni; lo stesso vale per la forma e l'altezza del tacco e del decolté. A tutti consiglio scarpe ben salde con tacco medio o basso con un appoggio solido!

Quali sono le scarpe più adatte come suola:
quelle con il cuoio, quelle con la BUFALINA (specie di camoscio che il calzolaio vi può incollare sulla suola purché liscia) e quelle molto consumate!
Molti usano delle semplici sneakers, di diverse marche, ma più o meno lo stesso modello, che vedete sotto; anche queste meglio se hanno la suola ben consumata o la bufalina attaccata sotto.
In particolare le KEDS (sembra indossate dagli stessi Lindy Hoppers originali) sono le più conosciute. Io mi trovo bene anche con LE COQ, ottime e carine anche le VANS.
Per le serate più eleganti si possono usare molti modelli di stile "vintage", tipo bicolori, o di foggia inusuale, che però si reperiscono per lo più ON LINE.






La caratteristica di queste scarpe è che sono in vitello e quindi molto comode, come tutte le scarpe da ballo.
Per l'uomo valgono gli stessi consigli, se comprate delle scarpe in un negozio qualsiasi assicuratevi che siano flessibili, comode, possibilmente in vitello.

Made in Italy:
In ordine crescente di prezzo.


REART


Milano, corso Garibaldi.
Propone delle scarpe ottime per allenarsi, soprattutto per chi non ama le scarpe da ginnastica a suola piatta.
Prezzi: 45,00 / 55,00 euro
Consegna immediata.

Personalizzabili con glitter e pois.







Suali


Diversi modelli molto chick
Costi: da 80,00 a 110,00 euro (compresa spedizione)
Produzione interamente artigianale (Lecce)
Tempi di consegna: 15gg
Reperibili on line o nei Festival ed eventi swing






FLYIND DANCE 


(Puglia)
Diversi modelli per tutti i gusti, vendita on line.
Difficile reperire il catalogo.
Costi: da 90,00 a 120,00 euro
Consegna: circa 1 mese.







Disc'n Roll 


(Francia ma le produce un italiano)
Diversi modelli per tutti i gusti, vendita on line.
Si possono variare tacchi e abbinamenti colori.
Costi: da 90,00 a 130,00 euro (stivaletto uomo 160 euro)
Consegna: circa 1 mese.







RUE SNOB

Milano, Show Room in Via Paolo Cezanne 5 - solo su appuntamento
Costi: da 150,00 A 180,00 euro
Tempi di consegna: circa due mesi.







Tranky Shoes


Impresa familiare artigiana nelle marche.
Costi: 115-165
Tempi di consegna: 3gg se disponibili, 20 se da ordinare
Personalizzabili.
Si trovano on line e nei Festival e Eventi Swing.






Passando all'estero:

La scarpa del ballerino di balboa e comunque di chi proprio ci tiene...


Remix


Si trovano a tutti i festival importanti.
Ricostruzione dettagli d'epoca.
Costi: da 150,00 A 220,00 EURO.
Tempi di consegna: non lo so.







Inoltre sempre reperibili on-line prodotte all'estero:


Bleyer


da allenamento e non (famose le sneakers dei ballerini di boogie woogie)
http://bleyershoes.com


Aris Allen


storica rivendita di scarpe da swing, anche da allenamento
https://dancestore.com

Questo post per le scarpe da mettere in allenamento a lezione secondo i vari stili (lindy hop, boogie woogie, jive e country).

Se avete altre info scrivetemi!!!

Per vedere gli stili (scarpe, pettinature, abiti e accessori) associati a tutti gli stili potete guardare questa presentazione


mercoledì 30 settembre 2015

LE DANZE SWING SONO ORIGINALI?

Sarebbe bello tornare in quegli anni per vederle da vicino le danze swing: innovative, afroamericane, culturalmente eterogenee, ludiche, performative e sociali. 

Dal fox al funky hip hop si attraversano le varie follie dei secoli che furono fino arrivare alle follie dei giorni nostri. 

Io insegno da tanti anni ma mi pare che non si è mai ballato così tanto e con così tanto furore come in questo periodo.

Questo filmato mostra lo stile di ballo del 1914, probabilmente utilizzato in chiave ludica e aggregativa, con una notevole abilità nell'esecuzione. Di tutto fuorché puro, di tutto fuorché impostato.




"Un video che testimonia le radici miste dei balli jazz-vernacular: io ci vedo uno schema di gruppo che sembra quello della quadriglia abbinato a un footwork caratteristico africano, un po' di foxtrott, una base dello scottish e altre cosine che ho visto nei balli folk, nella seconda parte il giro veloce del waltz, dello shag, alcune figure del lindy, ma soprattutto un gruppo di persone che pare divertirsi un mondo (a dispetto del divieto di assembramento vigente all'epoca per gli afroamericani)!"


Valeria Violetta Mazza

venerdì 27 marzo 2015

JAZZ VERNACOLARE O AUTHENTIC JAZZ: PILLOLE

Molti dei passi attualmente usati nelle coreografie di Charleston Solo, di Lindy Hop, Boogie Woogie e in generale nelle danza nate dal jazz, vennero creati nei primi decenni del Novecento e erano praticati in molti dei balli di quell’epoca, come il Charleston, lo Snake Hips, il Jig Walk, il Big Apple, il Texas Tommy,i Turkey Trot, l’Apache Dance, la Black Bottom, lo The Shimmy, lo Strut, il Cakewalk, il Frisco, lo Soft-shoe tap e molti altri probabilmente.



Shorty George Snowden 


Questi passi, diventati figure standard nel repertorio di ogni artista jazz, sono stati in seguito chiamati “Vernacular Jazz” o “Authentic Jazz” per distinguerli da quelli più moderni che si incontrano nella danza jazz moderna o contemporanea. 


I principali attori, ballerini e quasi tutti frequentatori del famoso locale di New York, Savoy Ballroom, e per la maggior parte membri del famoso corpo di ballo chiamato Whitey's Lindy Hoppers furono :

Shorty George Snowden (1904 – 1982)[3]
Mura Dehn (1905 – 1987) [4]
Josephine Baker, (1906 – 1975), naturalizzata francese nel 1937
Frankie Manning (1914 – 2009)
Norma Miller (1919)
Al Minns[8] (1920 – 1985) e Leon James (?– 1970) chiamati I Jazz Dancers



Le coreografie più famose create in quegli anni e tramandate fino a noi sono:
Lo Shim Sham
La Big Apple
Il Tranky Doo

I passi studiati in questa routine (che è di Jenny Thomas, almeno io l’ho imparata da lei sulla musica Shake that Thing, Wynonie Harris a Ljubljana nel 2015), sono:

Boogie forward
Knee slaps
Lock Turn
Takie Annie
Apple Jack
Jump Charleston
Suzy Q
Scissor Kicks
Samba
Shimmy

Questo il filmato della lezione tenuta da Jenny Thoma a Ljubljana nel 2015: 



sabato 7 marzo 2015

LE DANZE SOCIALI DEL PRIMO NOVECENTO

Con l'avvento della società di massa, cambia la prospettiva del tempo libero.
Dal gran ballo dell'Ottocento si passa alle danze di inizio Novecento.



La musica legata all'ascolto e al ballo esce dai ristretti salotti nobiliari e diventa patrimonio della nascente borghesia.

Questo cambiamento si vede nel cambiamento dello stile di ballo.
Le danze nobili da salotto, che prevedono un importante galateo formale, scompaiono trasformandosi  in un ballo più fruibile per molti e spostandosi  nei locali pubblici.



Da qui il passaggio a un ballo sociale patrimonio di ognuno, destrutturato libero e irriverente è stato breve.

Per chi volesse approfondire la situazione italiana ecco un sito utile ricco di riferimenti bibliografici.
LIBRI DELLA SOCIETA' DI DANZA ITALIANA che ringrazio.

Per il legame tra danze popolari e danze jazz si rimanda a un prossimo post.



giovedì 8 gennaio 2015

TRANKY DOO

Il Tranky Doo è una coreografia di danza comune nel mondo dei Lindy Hoppers.

Fu coreografata da Pepsy Bethel e per la prima volta fu ballata al Savoy Ballroom nel 1940.


Di seguito proponiamo la versione ballata da Al Minns, Pepsi Bethel e Leon James in Spirit Moves. Questo è un documentario del 1950 creato da Mura Dehn, che mostra le danze africane dal 1900 al 1986 che contiene molti importanti frammenti della swing era. La musica è Dipsy Doodle.




La base musicale fu Tuxedo Junction composta e suonata da Erskine Hawkins.

Viene spesso ballata nei locali sulla canzone Dipsy Doodle di Ella Fitzgerald.


Questa la sequenza dei passi:


– Shuffles (aka Scoots)– Fall off the log– Shuffles– Shoe shine (aka the Horse)– Boogie forward (aka Boogie fronts)– Shoe shine– Boogie forward– Apple jack– Apple jack– Rocks (aka Hallelujahs)– Rocks forward– Boogie back– Shorty George– Boogie back– Break step– Knee slaps– Suzie Q– Reverse break– Mess around– Fall off the log jumping backward– Eagle slide– Boogie drops– Mambo steps– Push turn (paddle turn)– Fall off the log going backward– Truckin’ (3x)– Float Back– The Josephine Baker (aka Crazy legs)– Walk about– Box step– Shouts (hip forward, back & side to side )– Knee slaps

Segue una interessante versione del Tranky Doo interpretata su When the Saits go Marching in, da Leon James e Al Minns.




Nel filmato che segue Al James e Leon Minns ci danno una dimostrazione razione di diverse danze vernacolari tra cui lo Shimmy, il Charleston, il Lindy e lo Snakehips. Il filmato è del 1961.



Molti passi Jazz vengono raccolti nella coreografia di Frankie Manning la famosa  Big Apple.

Per gli autodidatti: