Mi spiego: l'abito, giusto o meno, è sempre stato un simbolo; di una fede, di una ideologia, di uno status.
Nei tempi moderni invece il look è edonista. La "moda" stessa diventa l'dea.
Intervento di Elena Calafato @Scighera 5 marzo 2017
Moda e Costume degli anni Trenta
E il vuoto di cui parlavo prima si riempie di contenuti.
Vediamone uno.
Lo "swing way of life" è vero si nutre di estetica ovvero dell'immagine vintage che questo ballo propone. Ma se non ci fermiamo all'apparenza, e andiamo oltre gli accessori o abiti a tema, riusciamo a vedere il valore a cui quella moda rimanda: la femminilità.
Una femminilità tutta nuova, morbida eppure elegante, discreta seppure pratica, che senza abbandonare le conquiste del periodo delle flappers non è ancora arrivata agli eccessi del rock.
Ed proprio questo stile femmineo che le nostre ballerine da un lato e i nostri ballerini dall'altro lato, amano tanto e che cercano di reinterpretare in chiave moderna.
E qui non si tratta solo di "look" ma di nuovi ruoli o meglio vecchi ruoli riscoperti dalla coppia che swinga. Dama e cavaliere dialogano nel reciproco rispetto. E questa chiara divisione di ruoli ci seduce. E il vestito ne è il simbolo: femminile, a curve contenute, che dice molto senza ostentare.
Quindi tornando all'inizio, l'estetica vintage dei nostri balli sottende contenuti importanti; ci parla ad esempio di fragilità dei ruoli moderni e di ricerca di nuovi riferimenti, su cui si potrebbe ragionare a lungo.
oltre al Lindy Hop, ballo anche il Boogie woogie, Salsa e Bachata. Il ballo che mi piace di più è il Boogie Woogie perché mi trasmette più energia e per l'abbigliamento delle donne con le gonne a pois. Però devo dire che ogni donna è diversa, ognuna ha la sua maniera di ballare, come noi uomini del resto. Poi conta anche l'ambiente: non riuscirei a vedere il lindy hop in discoteca.
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