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Visualizzazione dei post con l'etichetta social dance

1. La grande magia

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  Capitolo primo Era il 2009 e avevo cinquantun anni. Vivevo a Milano con tre dei miei cinque figli. La minore aveva undici anni e il maggiore venti. Loro ancora non lo sapevano ma sarebbero presto entrati in questa storia. Non ricordo bene come mi sentissi a quei tempi, diciamo che ero abbastanza distratta e piuttosto indaffarata. Ero scappata a gambe levate dalla mia vita precedente, sposa, lavoratrice e madre, dopo un intervento alla parotide, che è una ghiandola che si trova sul collo sotto la mandibola. Per toglierla bisogna fare un lungo taglio e, a volte, è necessario recidere il nervo facciale.  Ancora agli inizi del 2000 non si parlava di tumore a voce alta, si sussurrava di “brutto male” ma al di là dei tempi e del sostegno sociale o familiare che una persona può ricevere in una simile situazione, immagino che l’idea di avere un tale malanno in più al viso, possa dare a tutti uno scossone notevole. Il mio fu uno scossone propulsivo che mi sparò lontano come la do...

L'hipster, il social dance e le balere

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Io non so cos’è un “hipster”. So solo che se penso a un hipster mi viene in mente il bianco. E’ tutto. Non so neanche bene perché questo “ social dance ” è un termine parimenti di moda e cosa c’entri con gli “hipster”. E non so neanche bene la differenza tra retrò , vintage e revival , sempre che stabilire differenze sia ancora permesso.  So però che una sera ho incontrato in un posto che non avrei mai detto, tra persone che apprezzano il jazz , che ballano lo swing , che studiano il milanese, beh insomma  in mezzo a questa storia moderna,  ho incontrato  il “Micio”, seduto in prima fila con delle signore amiche sue, proprio lui, che non mi aspettavo perché sapevo che non era stato bene, e che invece è uscito ed è andato a vedere questo famoso locale milanese e mi ha chiesto di ballare , a me...Paola, ciao Paola, a me che non l'ho riconosciuto, io che parlo tanto di cultura del ballo . Distratta da cosa? Nulla, ho dato troppo poco. Trenta ore per la vit...

Dress Code & Social Dance anni Trenta e Quaranta: trucchi e consigli

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SI... NO... MAH....BOH.... puntini puntini Anticipo questo post rispetto al solito ( lunedì ), perché una mia allieva che ho invitato a partecipare questo week end alle serate di ballo milanesi, mi è sembrata intimorita da una serie di fattori tra cui il "ma come mi vesto?" Per chi ha letto il mio post precedente   dovrebbe aver individuato la tipologia di evento a cui ci si sta affacciando con un misto di timore e aspettativa. Poniamo che in copertina troneggi la parola SWING e noi, che studiamo lindy hop (o balboa o shag ), confidiamo nella musica anni Trenta e Quaranta e vogliamo essere adeguati allo stile della serata. Premetto che, se volete studiare il dresscode originale di quegli anni, potete consultare gli ottimi post di Elena sul blog MadforBoogie, ricchi anche di consigli sugli acquisti. Ma se il vostro obiettivo è saperne di più sul modo moderno di vestirsi quando si va a ballare lo swing, ecco alcune "dritte" per nulla obblig...